La Storia
Incastonata tra fitti ed estesi boschi misti di eucaliptus, Piazza Armerina è un’antica città d’impianto medievale con un pregevole centro storico barocco e normanno.
La più antica testimonianza della presenza umana nel territorio risale al Paleolitico Superiore; successivi ritrovamenti fanno supporre la presenza di un abitato greco, probabilmente Hybla Geleatis. Notizie documentali fanno risalire la ricostruzione della città al 1163, ad opera dei Normanni.
Nel 1396 fu eretto il castello aragonese e la reggenza fu affidata al Gran Priore dei gerosolimitani Don Giovanni Suriano; a costui succedettero i Martini e i Trastamara.
In seguito la città di Piazza ottenne il titolo di libera Universitatae, divenendo così autonoma e dotandosi di un proprio senato e tribunale.
Nel 1517 Carlo V la fregia del titolo di Urbs Opulentissima. Dal 1689 fino al 1817 è sede della quarta Università del Regno, e dal 1817 è anche sede di diocesi.
Nel 1863 venne aggiunto il toponimo Armerina e venne accorpata al territorio di Caltanissetta. Nel 1926 passò alla Provincia di Enna.
La cittadina è nota per essere uno dei cosiddetti “comuni lombardi” di Sicilia, il cui vernacolo, a causa della colonizzazione da parte di comunità provenienti da Piemonte e Lombardia, ha poco a che fare con il dialetto siciliano e molto con quello piemontese.
Cosa visitare
Cattedrale (Maria Santissima delle Vittorie)
La primitiva costruzione trecentesca in stile gotico-catalano era stata innalzata dopo il miracoloso ritrovamento dell’immagine della Madonna delle Vittorie, avvenuto in occasione della tremenda peste del 1348.
L’edificio, arricchito tra il '400 e il '500 da una poderosa torre campanaria e da un arco marmoreo gaginesco, fu seriamente danneggiato dal terremoto del 1542 e, in seguito ad un cospicuo lascito del barone Trigona nel 1598, venne in parte demolito ed ampliato nei secoli successivi.
Il terremoto del 1693 non arrecò danni alla cittadina e alla chiesa, che fu completata e aperta al culto nel 1742.
La cupola, alta oltre 76 metri, la più alta della Sicilia, fu iniziata nel 1604 e completata nel 1719. Il quattrocentesco campanile, alto 40 metri, in stile tardo gotico catalano, appartiene alla precedente chiesa, sul sito della quale venne eretta l'attuale cattedrale. A completare l’imponente architettura del tempio nel 1881 si aggiunse la scalinata.
La chiesa si eleva su due ordini, con un portale centrale in stile barocco siciliano nel primo ordine e un finestrone sormontato da uno stemma nel secondo. Completa la facciata un timpano triangolare con alla sommità una croce.
L'interno della cattedrale è dominato dall'alta cupola centrale. Dall'arco trionfale pende una grande croce del 1485, raffigurante la crocifissione e la resurrezione di Cristo.
Pregevolissime le opere d’arte che ornano la Basilica: la quattrocentesca icona lignea della Patrona Maria SS. delle Vittorie, un battistero realizzato da Gagini nel 1594, una serie di tele, una croce lignea del XV secolo, vasi d’argento e argenteria varia, il casserizio ligneo della sacrestia intagliato nel 1612, la custodia argentea e la manta in oro, argento e smalti della Madonna delle Vittorie, l’altare maggiore in pietre dure, due organi a canne, uno dei quali risale al 1741. Dietro l'altare sono collocati i monumenti funebri di Marco e Melchiorre Trigona.
Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco e l'attiguo monastero vennero concessi ai Benedettini nel 1622. Nel 1866, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, i monaci vennero espulsi ed i locali del monastero divennero sede del Comune di Piazza Armerina.
La facciata della chiesa è a capanna, in pietra arenaria e laterizi, stesso materiale con cui è edificato il campanile, posto sul lato destro. È inquadrata da due massicci cantonali in pietra arenaria, con un sontuoso ed elaborato portale, anch’esso in pietra arenaria.
L’interno è ad unica navata, con la volta a botte. Trovano posto all’interno della chiesa una cantoria ed un organo a canne, pregevoli altari in marmo e legno, alcune tele, una statua marmorea gaginesca raffigurante la Vergine ed il Bambino e la statua di San Rocco.
Il pavimento della chiesa è ancora quello originale in ceramica policroma, anche se in buona parte il rivestimento smaltato è quasi interamente scomparso. Al centro della navata una lastra in pietra copre l'ingresso alla cripta dei benedettini.
Villa Romana del Casale
Esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale (IV secolo d.C.), sorge a circa 4 Km. da Piazza Armerina.
La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ed è una delle più lussuose del suo genere, con i suoi pregevoli mosaici mirabilmente conservatisi, che raffigurano scene di caccia e di pesca, di vita quotidiana, soggetti mitologici e floreali.
Meta ogni anno di migliaia di visitatori (oltre 50.000 nel 2014), è dal 1997 Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.