La Storia
Pare che il Promontorium Pachyni fosse abitato sin dalle prime epoche preistoriche, anche se non restano molte testimonianze.
Le prime testimonianze rinvenute risalgono a circa 10.000 anni nella grotta Corruggi, nella quale vennero rinvenuti utensili e oggetti di uso quotidiano. Da qui, durante il Neolitico l'uomo passò a vivere nelle grotte e successivamente, dall'età del ferro, si spostò nella vicina zona denominata "Cugni di Calafarina", dove sono stati rinvenuti resti di villaggi e necropoli e un forno per la lavorazione dei metalli.
Dal 750 a.C. il territorio fu abitato da fenici e greci, e dal 200 fino al 400 d.C. dai romani: in questo periodo la cittadina ebbe un notevole sviluppo commerciale e agricolo, nonché urbanistico. Dopo giunsero i Bizantini, gli Arabi ed infine i Normanni. Gli Arabi costruirono la tonnara di Marzamemi, introdussero la coltivazione degli agrumi, bonificarono le campagne, costruirono le saline e i pozzi per l'irrigazione dei campi.
La storia attuale della cittadina ha inizio nel 1760 quando gli Starrabba di Piazza Armerina, proprietari dei feudi Scibini e Bimmisca, nei quali ricadeva il territorio di Pachino, chiesero e ottennero dal re la licentia populandi per fondare una città.
Anche questo territorio fu protagonista dell’operazione Husky che, il 10 luglio 1943, vide lo sbarco dei soldati alleati lungo le coste.
Pachino ha dato i natali a Vitaliano Brancati (1907-1954), scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e saggista.
Il particolare tipo di terreno e il clima favorevole creano a Pachino le condizioni ideali per la coltivazione di cereali, frumento, uva, meloni e pomodori. In particolare, il pomodoro ha raggiunto una qualità eccellente tale da farlo diventare il re delle tavole di tutto il mondo e di fregiarlo del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Cosa visitare
Chiesa Madre del SS. Crocifisso
Fu edificata nel 1790 dal marchese Vincenzo Starrabba per la comunità cristiana locale; ha una struttura molto semplice, a pianta rettangolare, ad una navata, con una cappella nobiliare a destra dell'abside dove si conservano i resti di Gaetano e Vincenzo Starrabba.
All’interno il simulacro della Madonna Assunta, patrona della città, alcune statue e tele. La facciata esterna è a due ordini, con un bel portone d’ingresso in bronzo e due piccole torri campanarie.
Torre Scibini
La torre fu costruita nel 1494 dal barone Antonio Xurtino per allertare le popolazioni costiere dagli attacchi dei pirati. Situata in un rialzo roccioso, possedeva in cima il faro, ovvero un fuoco di segnalazione che veniva acceso in caso di avvistamento di navi corsare. Secondo recenti studi da parte di storici locali, la torre in realtà fu edificata al fine di sorvegliare le coltivazioni del feudo, per impedire furti e razzie da parte delle locali comunità rurali.
Successivamente fu dotata di una cinta muraria. Alta una decina di metri, ha una base quadrata; sul prospetto principale vi è scolpito lo stemma della casata Xurtino (uno scudo e tre barre inclinate, incorniciati da un bassorilievo romboidale) e un’iscrizione in latino.
Subì notevoli danni a causa del terremoto del 1693. Nel 1994 ha subito una ristrutturazione da parte della Soprintendenza di Siracusa.
Palazzo Tasca
Palazzo Tasca è un’elegante dimora in stile neoclassico, edificata nei primi anni dell’Ottocento.
Il prospetto dell’edificio presenta un elegante portone arcuato con altre porte rettangolari ai lati, mentre i balconcini superiori sono arricchiti da inferriate in ferro battuto e le aperture sono sormontate da timpani triangolari.
Interessante il cortile interno, lastricato con eleganti lastre di basalto e chiuso da un pregevole cancello in ferro battuto.
Marzamemi
A pochi chilometri da Pachino, Marzamemi è un borgo marinaro nato e sviluppatosi grazie alla pesca, attività molto praticata ancora oggi.
La sua Tonnara risale al periodo della dominazione araba in Sicilia. Nel 1752 furono ultimate la costruzione del palazzo, della chiesa della tonnara e delle casette dei marinai. Negli stessi anni furono edificati anche i magazzini che si trovano lungo la via principale, per lo stoccaggio di merci come il sale e il vino prodotti in zona. La tonnara chiuse definitivamente nel 1969.
A circa un chilometro dalla costa si trovano i reperti sommersi di una chiesa di epoca e ambiente bizantini, scoperti negli anni cinquanta da un pescatore del luogo.
Oggi alla pesca e alla lavorazione di prodotti ittici si affianca il turismo: Marzamemi, infatti, possiede bellissime spiagge e negli ultimi anni è diventata il centro della movida estiva, con il suo suggestivo centro storico e i suoi ristoranti.
Il borgo storico è stato utilizzato come location per numerosi film, fiction e programmi televisivi, come Sud, Kaos, I Malavoglia, L’uomo delle stelle, Il commissario Montalbano, Linea Verde, Geo&Geo, Sereno Variabile e Linea blu. Dal 2000 Marzamemi ospita il Festival del Cinema di Frontiera.
Di fronte al porto di Marzamemi, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, sorge l’Isola Piccola, sulla quale si trova un villino color rosso bordeaux di proprietà della famiglia Brancati. Nel villino soggiornò anche Vitaliano Brancati, per questo l'isola è conosciuta anche con il nome di Isolotto Brancati.