La Storia
Monterosso Almo è uno dei paesi montani della provincia di Ragusa e fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia.
Come testimoniano la necropoli di Calaforno e l’insediamento di monte Casasia, il territorio di Monterosso fu abitato da popolazioni sicule.
L’ipogeo di Calaforno, inizialmente luogo di sepoltura, fu utilizzato poi come luogo di abitazione e, nel periodo romano, come luogo di rifugio dei cristiani.
Intorno al 1100 il paese, con il nome di Monte Jahalmo, aveva già un discreto numero di abitanti.
In seguito il paese venne a far parte della Contea di Modica con il nome di Monterosso. Alla fine del 1300 Monterosso passò a Bernardo Cabrera, che lo portò alla rovina, poi vendendolo. Nei primi anni del 1500 fu ricomprato dagli eredi del Cabrera.
L’11 gennaio del 1693 il devastante terremoto distrusse interamente Monterosso, provocando circa 200 morti. Il paese fu ricostruito più in cima al monte, assumendo l’attuale fisionomia.
Oggi conta circa 3.000 abitanti.
Cosa Visitare
Fra i principali edifici religiosi
Basilica di San Giovanni Battista
La chiesa è intitolata al patrono della città, in onore del quale si svolge una solenne festa la prima domenica di settembre.
L'edificio sacro esisteva già nel XVI secolo e fu in parte danneggiato dal terremoto del 1693. Nell'arco di due secoli (Ottocento e Novecento), la chiesa venne ingrandita e completata all'esterno con l'imponente facciata e con la scenografica scalinata, assumendo l'aspetto attuale.
Oggi si presenta con la sua bella facciata barocca e l’interno a tre navate. Tutta la chiesa è riccamente decorata con stucchi a basso e ad alto rilievo.
Di particolare pregio è la volta della navata centrale, decorata con stucchi a rilievo che raffigurano gli episodi più significativi della vita di S. Giovanni Battista.
Tra le statue, di particolare pregio artistico è quella di San Giovanni Battista, in stile barocco, così come il fercolo; la settecentesca statua lignea di S. Giuseppe, una statua dell'Immacolata del XVII secolo, una pregevolissima statuetta di alabastro della Madonna Assunta, del secolo XVI, un piccolo Crocifisso in legno del XVIII secolo. Nell’edificio sono custodite molte tele, realizzate nel corso dei secoli da artisti iblei.
La chiesa si affaccia su una scenografica piazza, scelta più volte come set cinematografico per alcuni film, come L’uomo delle stelle, La stanza dello scirocco, L’ultimo dei Corleonesi, Il capo dei capi.
Chiesa matrice di Santa Maria Assunta
La chiesa era prima dedicata a S. Nicolò. Risale intorno all'anno 1000 e rimase quasi illesa durante il terremoto del 1693.
L’edificio è in stile neogotico con riferimenti romanici.
Tra le opere d'arte in essa conservate, un'acquasantiera raffigurante il leone e l'ariete e un fonte battesimale, entrambi dell'XI secolo, due acquasantiere del XIII secolo, un crocifisso del 1400 in legno di pioppo, una croce battesimale in argento a due facce del 1500, svariati quadri databili fra il 1600 e il 1800.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
La chiesa di S. Antonio Abate fu costruita per la prima volta fra il XV e il XVI secolo, distrutta dal terremoto del 1693 e successivamente ricostruita. L’attuale prospetto, con il portale barocco, risale al 1741.
La chiesa, ad unica navata, conserva alcune opere di pregio: una tela raffigurante il martirio di S. Lorenzo (1525), un’altra raffigurante la Madonna del Carmine (XV sec.), un quadro raffigurante la Madonna dei Cuori (XVIII sec.), un’acquasantiera in pietra locale (1413).
Chiesa di Sant’Anna
La sua costruzione, assieme all’annesso convento di S. Anna, ebbe inizio nel 1649, finanziata da Donna Marcella dell'Albani e dal marito Don Giovanni Francesco Distefano. Fu ultimata nel 1652. È in stile barocco e presenta nella volta affreschi rappresentanti la vita di S. Francesco.
Fra gli edifici civili troviamo il Palazzo Cocuzza, costruzione tardo barocca, la Casa palazzata Barone Burgio, Palazzo Noto e una fontana pubblica risalente alla fine dell’Ottocento.
Oltre alla necropoli di Calaforno, sono stati rinvenuti l'abitato di Monte Casasia e le Grotte dei Santi con affreschi bizantini.