La Storia
Santa Croce Camerina è un comune di circa 11.000 abitanti a 20 Km. da Ragusa e a 3 Km. circa dal mare.
Comune erede della colonia siracusana di Kamarina, Santa Croce fu fondata, infatti, dai profughi camarinensi che nel 258 a.C. furono sconfitti dai romani. Insediamenti abitativi cristiani si svilupparono verso l’interno nel V secolo d.C. Durante la dominazione bizantina subì le incursioni piratesche, che ne condizionarono lo sviluppo. In epoca normanna le terre di Rosacambra e il Casale di Santa Croce furono possedimento del monastero Benedettino di Scicli e poi furono feudo di nobili di Ragusa e Scicli.
Santa Croce è l’unico comune della provincia di Ragusa a non aver mai fatto parte della Contea di Modica, essendo feudo ecclesiastico. I feudatari poco si interessavano dello stato delle terre, che rimasero desolate e poco popolate.
Nel 1458 passò nelle mani di don Pietro Celestri, nobile modicano, che riuscì a ripopolarla offrendo le terre a contadini di Scicli e Modica. Per intrighi testamentari il feudo passò ai Bellomo e, dopo diatribe legali, fu spartito fra le famiglie Celestri, che ottennero il territorio di Santa Croce, e i Bellomo, ai quali fu destinata la parte denominata Risgalambro.
La cittadina ebbe un considerevole sviluppo tra il 1650 ed il 1750. Il terremoto del 1693 non arrecò gravi danni al paese, tanto da accogliere numerosi profughi provenienti dalle zone disastrate.
Santa Croce diventerà un libero comune nel 1812.
Cosa Visitare
Fra le architetture religiose troviamo la seicentesca chiesa del Carmine, con l’annesso piccolo convento, completamente ricostruita nel 1875; l’ex convento è oggi sede del Municipio.
Nella piazza principale è la seicentesca Chiesa Madre, con una pianta a croce latina a tre navate: al suo interno il monumento sepolcrale del marchese Giovanni Battista II Celestri e una pregevole statua di San Giuseppe, patrono della città, molto venerato, in onore del quale si svolge ogni anno una sentitissima festa ed una partecipatissima processione per le vie cittadine; in questa occasione si preparano grandi tavolate, le cosiddette “Cene”, offerte dai fedeli per devozione o per grazia ricevuta.
Palazzo Celestri oggi Arezzo, fu sede dell’amministrazione civile del Marchesato di Santa Croce, nei suoi bassi teneva l’Ufficio il Governatore ed il Secreto, erano collocati i magazzini e il carcere; fu ampliato nei secoli XVIII e XIX e dotato del piano nobile. Nella seconda metà dell’Ottocento fu venduto alla nobile famiglia palermitana dei marchesi Arezzo. È stato restaurato nel 1992-96.
Fra la Piazza Vittorio Emanuele e la via Roma troviamo i palazzi Pace, Morana e Zisa: costruiti nei primi del ‘900, costituiscono esempi molto interessanti di Liberty minore per la particolare architettura, il disegno e i molti fregi nella facciata.
Nelle campagne troviamo la necropoli del Mirio, risalente al IV-V secolo d.C., costituita da un centinaio di tombe di diverse dimensioni scavate nella roccia, e il bagno arabo di Mezzagnone: costruito nel VI secolo d.C. dai Goti ed usato come sepoltura, venne in seguito adibito a terme dagli Arabi.
A pochi chilometri, sul mare, le località di Punta Secca e Caucana.
Punta Secca è un piccolo borgo marinaro, reso famoso dalla fiction
Il commissario Montalbano: è la “Marinella” del personaggio di Camilleri; si possono infatti ammirare tutti i luoghi resi celebri dalla fiction, la casa sulla spiaggia che affaccia sulla piazzetta della torre, il faro e il breve ma piacevole lungomare. D’estate è una frequentatissima e amena meta balneare.
Caucana, oltre ad essere una località balneare, è un’area archeologica (l’antica Kaukana). Consiste in un insediamento di una trentina edifici di epoca tardo antica, dislocati lungo un basso crinale costiero che separa la spiaggia dall’entroterra. Il nucleo principale dell’area archeologica è incluso nel parco, vasto circa 3 ettari, al cui interno sono visibili i resti di 11 edifici.
Fra le località di Punta Braccetto e Scoglitti, racchiusa in una riserva naturale, troviamo la
spiaggia di Randello, una lunga striscia di sabbia e dune tranquilla e incontaminata. È circondata e protetta da una vasta pineta di eucalipti, cipressi, lecci e querce, denominata
Riserva naturale integrale Cava Randello, circa 150 ettari di alberi, dune sabbiose e area attrezzata.