La Storia
Comiso, definita da Gesualdo Bufalino città teatro per le sue scenografie barocche, è stretta tra Vittoria, Ragusa e Chiaramonte Gulfi.
I primi insediamenti umani nel suo territorio risalgono al periodo eneolitico, di cui oggi rimangono una serie di ricoveri a grotta e a cella sulle colline intorno. A valle, invece, si svilupparono degli insediamenti abitativi del tipo a capanna-rifugio. Alcuni mosaici e le terme testimoniano la presenza dei romani, ai quali si succedettero i bizantini e, intorno all’800 d.C., gli arabi.
Nel 1393 Comiso venne a far parte della Contea di Modica, e nel 1453, per problemi economici, venne venduta ai principi Naselli. Sotto questa casata Comiso visse un periodo di rinascita e benessere. Durante il Rinascimento furono costruite le chiese maggiori, numerosi conventi e monasteri, un pubblico Ospedale e una cartiera.
In seguito alla fondazione di Vittoria, a partire dal 1608, numerose famiglie comisane emigrarono nella nuova città. Il disastroso terremoto del 1693 rase al suolo le maggiori chiese cittadine e provocò 90 vittime. Nel 1816, con la soppressione dei feudi, i principi Naselli persero il governo della città.
Comiso ha dato i natali a Salvatore Fiume (1915-1997), pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo, cui è intitolato l’Istituto d’Arte della città, e a Gesualdo Bufalino (1920-1996), insegnante e scrittore vincitore di numerosi premi letterari.
L'aeroporto
La cittadina era dotata di un aeroporto militare, costruito negli anni Trenta del secolo scorso e intitolato a Vincenzo Magliocco; utilizzato dall’aviazione italiana durante il secondo conflitto mondiale per bombardare Malta e la flotta inglese nel Mediterraneo, fu a sua volta bombardato dagli americani e da essi usato come scalo di supporto. Dal 1965 al 1972 divenne aeroporto civile, poi cessò ogni attività.
Nel 1981 il governo italiano prese la decisione di localizzare nell’ex aeroporto di Comiso una Base NATO con 112 missili “Cruise” a testata nucleare. La notizia mise in subbuglio l’opinione pubblica locale, nazionale ed internazionale: si formarono così due schieramenti, uno a favore della presenza della base e dei missili, capeggiato dal sindaco del tempo, e uno anti-missili.
Il 4 aprile 1982 a Comiso venne organizzata una grande manifestazione, con la presenza in città di oltre centomila pacifisti provenienti da ogni parte d’Italia.
Iniziarono i lavori di costruzione e nel 1983 arrivarono i primi militari americani. Furono anni di continue manifestazioni e scontri, fino al 1987, quando venne firmato l’accordo tra Reagan e Gorbaciov sulla riduzione degli euromissili, con il quale ci si impegnava allo smantellamento di tutte le Basi europee entro i 10 anni successivi. Nel 1991 gli ultimi missili lasciarono la città.
Nel 1999 nei locali dell’ex Base Nato furono accolti più di 5.000 profughi kosovari, sfuggiti allo scoppio di un conflitto armato e pulizia etnica nei loro confronti.
Nel 2013 l’aeroporto di Comiso è stato riaperto al traffico civile e intitolato a Pio La Torre.
Cosa Visitare
Numerose le chiese e gli edifici religiosi:
Duomo di Santa Maria delle Stelle (Chiesa Madre)
La sua prima edificazione risale al XV secolo; distrutta dal terremoto del 1693, nel 1699 iniziarono i lavori di ricostruzione, grazie alla munificenza del conte Naselli. I lavori si protrassero per secoli, fino al completamento del campanile nel 1936. All’’interno è possibile ammirare un pregiato soffitto ligneo, una statua marmorea della Madonna del Carmelo di scuola gaginiana, il monumento funerario di Baldassarre V Naselli.
Basilica Maria SS. Annunziata
Costruita e ampliata su una preesistente chiesa bizantina, fu ultimata nel 1591. Fu danneggiata dal terremoto del 1693 e ricostruita in stile neoclassico tra il 1772 e il 1793. Posta in cima a una scenografica scalinata, contiene al suo interno una statua lignea policroma di S. Nicola del XVI secolo, due tele di Salvatore Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo del XVII sec., un monumentale fonte battesimale in marmo del 1912.
Santuario di San Francesco all’Immacolata
Fu edificato sotto i Chiaramonte nei primi anni del Trecento. La Chiesa è a una sola navata con copertura a capriate scoperte e nel 1478 vi fu addossato il convento dei frati minori, con un grazioso chiostro. Al suo interno troviamo il pregevole monumento funebre di Baldassarre II, il monumento funebre di Baldassare I, posto dietro l’altare maggiore, un portale rinascimentale in pietra locale, proveniente dall’antica chiesa del SS. Cristo, e una serie di tele.
Chiesa di S. Biagio
La sua prima edificazione risale al 1500. Fu distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita nel 1700 a una sola navata, con un campanile ricoperto di cotti smaltati. All’esterno una graziosa facciata, un’imponente scalinata di accesso e una statua in pietra locale raffigurante il patrono San Biagio, cui la città è molto devota. La seconda domenica di luglio si festeggia il patrono San Biagio, a cui i comisani attribuiscono la salvezza del paese dalla peste e dal terremoto del 1693; la festa è un susseguirsi di Messe e la chiesa di San Biagio è affollata di fedeli. La processione pomeridiana con il simulacro del Santo è caratterizzata da fedeli che fanno “u viaggiu” per espletare il loro voto, chi a piedi scalzi, chi portando a spalla il simulacro o portando i ceri accesi.
Chiesa S. Maria della Grazia (detta dei Cappuccini)
Edificata nel 1614, è situata nella parte alta della città, dove anticamente sorgeva il convento dei padri cappuccini. Addossata alla chiesa è presente una cappella mortuaria, nella quale si conservano le spoglie imbalsamate di frati e borghesi.
Pagoda della Pace
Unica pagoda in Italia e fra le quattro presenti in Europa, è situata in contrada Torre di Canicarao, su una collina, in un luogo che ispira pace e serenità.
Negli anni ottanta, in seguito all’installazione nella base NATO di Comiso di 112 missili a testata nucleare, vi fu un intenso fermento pacifista e l’arrivo di Morishita Gyosho, monaco buddista. Il movimento pacifista si rifugiò sulle colline e in quegli anni vennero organizzate moltissime marce per la pace. Nel 1991 la base iniziò ad essere smantellata, ma Morishita decise di restare.
La pagoda ha la classica forma dello Stupa Indiano, è alta 16 metri, larga 15 e termina con un pinnacolo, al centro un Buddha dorato; è stata inaugurata il 24 maggio 1998 e da allora Morishita vive nella casetta annessa e prega ogni giorno per la pace.
La pagoda è aperta a tutti ed è oggi “Un faro nel buio del mondo”, come dice il reverendo Morishita.
Fra le architetture civili, il Castello dei Naselli d’Aragona, di cui l’edificazione della struttura attuale risale al 1497. Sorse su un edificio di epoca classica, come testimoniano alcuni busti e iscrizioni di epoca romana; la parte più antica del castello, risalente intorno all’anno mille, è il Battistero dedicato a San Gregorio Magno, con resti di affreschi di epoca bizantina. L’edificio appartenne ai vari signori di Comiso che si succedettero, fino ai Naselli, che lo acquistarono nel 1453. Il castello presenta un torrione rotondo a nord, che in origine era una cuba araba, e una torre quadrangolare ad est. Una delle facciate presenta un’elegante trifora, aggiunta nel 1728.
Il Palazzo comunale si affaccia sulla Piazza Fonte Diana. Edificato tra il 1872 e il 1887, presenta una facciata in stile neoclassico e al suo interno una imponente scala in marmo di Carrara.
La piazza principale, detta Piazza Fonte Diana per la presenza della fontana, è il centro della vita sociale, economica e culturale della città. Proprio per la presenza delle limpide acque che sgorgavano dal sottosuolo, fin dalle origini, qui si concentrarono i primi nuclei abitativi dell’odierna Comiso.
In epoca romana, a poche decine di metri da essa, fu costruito un importante complesso termale, i cui resti sono ancora visibili. Si tratta di vere e proprie terme romane (sec II-III d.C.), alimentate un tempo dalla fonte Diana. Le campagne di scavi hanno portato alla luce il tepidarium, un grande ninfeo, un alveus, il calidarium e un raffinato mosaico raffigurante Nettuno, costituito da tessere bianche e nere.
L’ex Mercato Ittico fu costruito nel 1867 e fino alla metà del Novecento vi si vendeva il pesce e la carne. L’edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni ed interni, è abbellito all’interno da una fontana. Oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale e la sede della Fondazione "G. Bufalino".
Numerosi i palazzi signorili, fra i quali citiamo il settecentesco Palazzo Occhipinti, il Palazzo Iacono-Ciarcià, che si affaccia sulla piazza cittadina, il Palazzo Trigona di Canicarao, che domina l’ampia vallata e la campagna circostante.
Fra i comuni di Vittoria, Comiso e Ragusa ricade la riserva naturale orientata Pino d'Aleppo: ha una estensione di circa 3000 ettari e comprende anche la parte finale del fiume Ippari.
La riserva ospita l'ultimo insediamento di Pinus halepensis allo stato spontaneo in Sicilia; sono presenti anche l'olivastro ed il carrubo, il lentisco, il terebinto, il corbezzolo, la palma nana e molte specie di orchidee selvatiche. Tra i mammiferi presenti nella riserva vanno segnalati la donnola, la volpe, il coniglio, la lepre, il riccio, l'istrice e varie specie di pipistrelli, oltre alla presenza di una ricca varietà di uccelli, di rettili ed anfibi.